sabato 25 febbraio 2017

INTERVISTA A PIETRO DE ANGELIS

Ospite del salottino libroso , Pietro  De Angelis, giovanissimo scrittore, autore di un libro che racchiude romanticismo e mistero,  fascino d'epoche lontane e magica originalità.
È nato nel 1973 ad Ascoli Piceno. Dopo gli studi in filosofia, ha frequentato la Scuola Holden a Torino e il Corso per sceneggiatori Script/Rai a Roma.
Nel 2006 ha pubblicato il manuale di scrittura creativa Il mondo narrativo. Come costruire e come presentare gli ambienti e i personaggi di una storia(Lindau).
Sotto pseudonimo, ha esordito con il romanzo Primi riti del dolce sonno (Zandegù, 2006) e ha curato la raccolta collettiva di racconti The Sleepers. Racconti tra sogno e veglia (Azimut, 2008).


CONOSCIAMOLO MEGLIO...

1 Cosa vede Pietro allo specchio?
Una persona che cerca di essere onesta con se stessa.

2 Un aggettivo per Pietro/scrittore e uno per Pietro /uomo.
Per lo scrittore, direi “indipendente”. Per l’uomo, direi “libero”. Sono due parole affini, in fondo, e rimandano entrambi alla mia natura al tempo stesso rigorosa e ribelle.


3 E' bello scrivere perché riunisce  due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
   Scrivendo cosa dici a te stesso e  agli altri?
Non cerco di dire niente di particolare, in verità. Cerco solo di dare forma alle mie emozioni e sensazioni, a ciò che ho vissuto nella mia esperienza personale, e di restituirlo nel modo più completo e autentico. Spesso per far ciò, c’è bisogno di distacco, di distanza, e anche per questo mi piace avvolgere le mie personali epifanie, le mie piccole e parziali tessere di verità, in storie apparentemente lontanissime, per epoca e ambienti. 

4 Ti sei mai spogliato di normalità per vestirti di follia? 
Non ho mai neanche capito che cosa sia la normalità, se non una parola. Siamo tutti diversi, in fondo.  E in questa unicità sta la nostra bellezza.

 5 Attraverso “ Il mistero di Paradise Road” cosa regali al lettore?
“Il mistero di Paradise Road” è un romanzo neogotico, ambientato nella Londra dell’800, che si ispira alle atmosfere dei grandi classici vittoriani. Non nasce come un omaggio, però. Quel luogo e quell’epoca erano le uniche possibili per raccontare la storia che avevo in mente; non sarebbe stata credibile in nessun altro contesto.

6 Agli occhi del cuore di che colore appaiono le pagine dei tuoi libri? ( questa domanda la faccio sempre perché è una mia fissa immaginare a colori le pagine dei libri che leggo)
Per chi ha letto il libro, e a maggior ragione per chi lo ha scritto, non può esserci che una risposta: color lavanda.

7 L'ispirazione per i tuoi libri arriva dal cuore o dalla mente?
Entrambi; quando si scrive (e anche quando si vive) è impossibile separare la dimensione emotiva da quella razionale, almeno per me. 

8 Charlie Chaplin diceva “ la poesia è una lettera d'amore indirizzata al mondo”.
  Nel tuo libro c'è un elogio alla poesia e all'animo poetico; che cos'è per te la poesia?
Molti hanno tentato di definire la Poesia, senza mai davvero riuscirci, perché non si parla solo di un genere letterario, ma di un’esperienza vitale, più ampia e complessa. Per quando mi riguarda, la Poesia è la traduzione in linguaggio del Mistero; un linguaggio che neanche il poeta sa fino in fondo da dove provenga o, verrebbe da dire, da dove ri-emerga. Ciò che io amo della Poesia è la sua natura orizzontale, il suo non fare distinzioni, non stabilire gerarchie, come si dice in un passaggio del libro: “Tutto, da ciò che è invisibile a ciò che è infinito, merita di essere cantato in una verso”. Si può scrivere una poesia che celebri le imprese di un imperatore e subito dopo una poesia che descriva le giravolte di un granello di polvere.

9 Autore e libro preferito?
Cambiano a seconda dei periodi e degli stadi della vita. Ci sono autori che ritornano, però. In particolare, ci sono quattro pagine di struggente lirismo alle quali sono rimasto sempre fedele; mi riferisco al racconto “Il canarino” di Katherine Mansfield, contenuto in una delle sue raccolte.

10 Progetti futuri?
Di certo il prossimo romanzo, sul quale comincerò a lavorare a breve, e che spero vivamente non mi tenga impegnato per altri dieci anni.



IL SUO LIBRO





TRAMA
Il 15 gennaio del 1875 a Paradise Road, una via di linde casette a schiera alla periferia di Londra, morirono nella stessa notte dodici persone. Né Scotland Yard né la scienza riuscirono mai ad appurare la causa di quei decessi. Soltanto alcuni decenni dopo viene alla luce il documento che svela finalmente la verità su quel caso, di cui fu protagonista Lionel Morpher, impiegato esemplare all’Ufficio Brevetti, la cui moglie Alphonsine fu “vittima” di una passione totalizzante per la poesia. In una Londra nebbiosa e carica di mistero, Lionel si imbarcherà in un’impresa per salvare la moglie dalla sua “follia”, entrando in un nuovo mondo, ricco di incredibili scoperte scientifiche che annunciano l’arrivo della modernità. 
«Il suo nome è Lionel Morpher, e questa è la risposta alla vostra domanda. Questa è la sua storia. E la storia della più terrificante invenzione mai concepita da una mente umana»
RECENSIONE

“ A certe domande, vedete, si può rispondere con un sì o con un no.
  Ad altre si può rispondere con poche frasi chiare e inequivocabili. 
 Ma ci sono delle domande – delle domande molto speciali – a cui si può rispondere soltanto    raccontando una storia storia”


Lionel Morpher  è un giovane impiegato all'ufficio brevetti di Londra.
E' uomo del suo tempo, dedito al lavoro e lontano da ogni frivolezza. Vive in una casetta, a schiera, nel quartiere di Islington, al numero dieci di Paradise Road.
Sue uniche aspirazioni fare carriera e prendersi cura della famiglia.
La moglie , è perfetta,  impeccabile in ogni situazione, ma dietro questa studiata parvenza  nasconde un animo in pena.

“mi sembra che la poesia faccia questo: che accolga le cose , anche le più disprezzate , o le più insignificanti , e le circondi di un dolce abbraccio.”

Casualmente, Lionel scopre che Alphonsine tiene dei diari nei quali annota versi poetici e riversa i suoi tormentati pensieri.
Il suo essere razionale lotta con questa scoperta; crede la  moglie fragile e vittima  di scrittori e poeti che offuscano  la mente regalando effimeri momenti di gioia.
Non riesce a pensare ad  altro: vuole aiutarla, vuole  proteggere entrambi da pettegolezzi e  preservare il loro matrimonio. 
Passano i mesi e, grazie al suo lavoro, si imbatte in una scoperta che fa' al caso suo. Decide di agire e programma tutto nei minimi particolari; nulla deve assere lasciato al caso.
Lionel, non sa, ancora, che il caso non ha regole, agisce furtivamente senza preavviso, lasciando inevitabili tracce al suo passaggio. 
Il giorno è arrivato: alle cinque in punto il destino ha deciso di  agire, e lui ne sarà ignaro mezzo.
Un sibilo prolungato seguito da uno sfrigolio assordante sono i segni che tutto ha  inizio...
E' il 15 gennaio del 1875: una tipica alba londinese si appresta a dare vita ad un nuovo giorno.
La nebbia che l'accompagna vela ogni cosa, e in una delle strade della periferia, il manto grigiastro, nasconde un tetro mistero: dodici corpi  inerti. 
Dodici cadaveri che non hanno nient'altro in comune se non il fatto di abitare o di trovarsi a Paradise road nel medesimo istante.  Una tragica fine alla quale nessuno sa dare una spiegazione.
In un fulmineo istante le leggi della ragione hanno ceduto ai disordini del creato.


Che dire! L'abilità di Pietro De Angelis lascia senza parole.
Le minuziose descrizioni del paesaggio londinese, degli usi e costumi dell'epoca vittoriana, consentono al lettore di viaggiare a ritroso e ritrovarsi a vivere il racconto.
 Mi è piaciuto, il voler sottolineare, attraverso i personaggi,  ragione e istinto, spesso in eterno conflitto all'interno dello stesso animo. Ognuno indossa una maschera da mostrare agli altri: Lionel indossa la sua maschera con entusiasmo e convinzione, Alphonsine con insofferenza e frustrazione.
L'elogio alla poesia accompagna il lettore lungo il percorso. 
Adoro Londra, adoro il mistero e in questo libro ho trovato entrambe le cose. 
L'autore ha creato la giusta miscela di tradizione e originalità, romanticismo e mistero.

“leggere è come scoprire che qualcun altro ho trovato e fatto il tuo stesso sogno”


IL SALUTO DI PIETRO AI LETTORI 


RINGRAZIO PIETRO PER AVER ACCETTATO IL MIO INVITO.
GRAZIE PER LA  DISPONIBILITA'  E LA GENTILEZZA.
NON FARCI ASPETTARE  DIECI ANNI PER LEGGERE UN ALTRO TUO ROMANZO, ANCHE SE DEVO DIRE CHE IL TEMPO DEDICATO ALLA STESURA , FA' LA DIFFERENZA , LO PORTA AD ALTI LIVELLI.
UN ULTERIORE GRAZIE PER LA DEDICA AL CARTACEO CHE MI HAI DONATO.
A PRESTO.

1 commento:

  1. Bellissima intervista, l'autore sembra un tipo molto in gamba e con le idee chiare :)
    Mi sono piaciute moltissimo le sue risposte alle tante domande...
    Bellissima la tua recensione, che non ha fatto altro che convincermi ancora di più sul leggere questo libro!!
    La trama mi intriga moltissimo, in più sono curiosa di leggere un libro ambientato nel 1800 :)
    Bellissimi gli estratti, molto emozionanti...
    Copertina favolosa e carica di mistero!!
    Da leggere!!

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