lunedì 13 febbraio 2017

INTERVISTA A DIEGO FOIS

INTERVISTA A DIEGO FOIS




Oggi, ospite del  Salottino Libroso, Diego Fois, giovanissimo scrittore  che ha fatto della scrittura una sua grande passione.
Usando le parole del suo libro, direi che  ha in sé la fortuna di riuscire a sentire  per poi descrivere, raccontare per poi far sognare.

Conosciamolo meglio...

1 Chi è Diego, e cosa mostra di sé?

Chi è Diego... be', gran bella domanda! Forse servirebbero numerose pagine per autodefinirmi in maniera attendibile. Comprendo però le varie esigenze di tempo e spazio ed eviterò una simile tortura ai lettori del blog.
Ebbene sì, sto spudoratamente tentando di eludere il quesito!
Bene, Diego è un ragazzo semplice, umile e con un grande sogno da raggiungere: essere felice attraverso la scrittura.
Nell'attesa si diletta a potare siepi e seminare prati, ma giusto per ammazzare il tempo. Il vero Diego è quello che ogni qualvolta indossa una penna è pronto ad entrare in quel meraviglioso mondo fatto di draghi, fate e nani.
Un po' come il Parlamento italiano, ma questa è un'altra storia...

2 Un aggettivo per Diego/scrittore e uno per Diego /uomo.

Innanzi tutto grazie per la qualifica di “uomo”. Spero fortemente, un giorno, di rappresentare al meglio tale categoria (ma visti i precedenti non dovrebbe essere un'ardua impresa).
Invece per quella di “scrittore”, ahimè, ho assai poche possibilità di riuscita!
Non amo distinguere i due aspetti della mia personalità e allora preferisco riunire lo scrittore e l'uomo nel più grande pregio che possiedo: la sensibilità.
E anche nel più grande difetto: sempre la sensibilità.


3 E' bello scrivere perché riunisce  due gioie: parlare da solo e parlare a una folla.
   Scrivendo cosa dici a te stesso e agli altri?

Chi l'ha detto che parlare ad una folla porti gioia?
Scherzi a parte, quando scrivo provo a trasmettere su carta la tempesta emotiva che da anni mi conduce alla deriva. Il problema è trasmettere il medesimo turbinio di emozioni al lettore. Senza maschere né finzioni nonostante mi si ricordi che chi legge vuole sentirsi dire determinate cose; catalogate da tempo.
Be', così non va mica bene!
È giusto smussare qualche spigolo per rendere il messaggio fruibile ai più, ma senza toccarne l'essenza. Da qui a raccontare soltanto ciò che gli altri vorrebbero sentirsi dire ce ne passa!
“Mi spiace non mi lego a questa schiera, morrò pecora nera” cantava Guccini.

4 Quando è nato l'amore per l'arte di inebriare attraverso le parole? 

Credo sia nato nel momento esatto in cui ho iniziato a far uso spasmodico di lettere e parole.
Scrivo perché non so né ballare né cantare, ahimè.
E non posso stabilire una data precisa in cui ho scoperto tali miei impedimenti; forse durante le recite alle Elementari.
Le passioni nascono con noi anche se spesso le scopriamo più in là nel tempo.
Comunque per chi ritiene di avere una dipendenza dai miei libri, consiglio fortemente di contattare gli alcolisti letterari anonimi.
Non sottovalutate il problema...

Mary: lieta di soffrire di tale patologia.

5 Autore preferito?

Vado controcorrente, come i salmoni. Il più grande autore italiano di sempre: Fabrizio De André. Assieme a Francesco Guccini.
Spero che presto i loro testi vengano inseriti nei piani di studio scolastici.

6 Agli occhi del cuore di che colore appaiono le pagine dei tuoi libri? ( questa domanda la faccio sempre perché è una mia fissa immaginare a colori le pagine dei libri che leggo)

Temevo questa domanda!
Ma dico il blu.
Blu perché è il colore che fin dall'asilo ha attirato le mie attenzioni. Gli altri bambini si facevano la guerra per accaparrarsi il rosso, il giallo, il verde o l'arancione.
Le maestre chiesero a mia madre quale problema avessi e perché fossi attirato da un colore così triste e cupo.
Sì, le mie pagine sono di un intenso blu-protesta contro quelle maestre così insensibili...
Mary:  io le ho viste bianche sfumate di un rosso vivo a rappresentare, al tempo stesso, l'amore e il dolore.

7 L'ispirazione per i tuoi libri arriva dal cuore o dalla mente? 

L'ispirazione, per tutto ciò che faccio nella quotidianità, nasce sempre e solo dal cuore (anche la Natura ha un peso rilevante). Rendere tale ispirazione un prodotto fruibile implica, ahimè, il passaggio obbligato dalle parti della mente.
Spesso, specie se si è in possesso di menti come la mia, questo rappresenta il vero problema!

8 Nel tuo libro “Le ali del male” il protagonista esprime le sue emozioni in versi.
   Bukowski, diceva che scrivere poesie non è difficile. Difficile è viverle.
   Sei dello stesso parere?

Sono dell'idea che qualsiasi passione, sogno o ambizione vada perseguita in modo autentico.
Credo che si debba scrivere ciò che si è per riuscire a trasmettere un messaggio forte e chiaro.
Poi ci son sempre i libri commerciali che distruggono, puntualmente e con successo, tale mia teoria...

9 Mi ha molto colpito l'originalità delle cover dei tuoi libri (vedi la “cravatta” in Ogni maledetta     speranza).
Hanno un messaggio subliminale? 




È da un anno che attendo qualcuno che mi ponga questa domanda! Mi hanno definito pessimista sulla base di un cappio al collo, senza chiedersi davvero cosa rappresentasse.

In “Ogni maledetta speranza” narro la vita di tutti i giorni (nelle accezioni amaramente divertenti) e il cappio al collo, indossato a mo' di cravatta, sta a significare l'omertà che abbiamo raggiunto e la mancanza di coraggio nel reagire a qualsiasi, paradossale, situazione ci venga posta davanti e che ci fa preferire, appunto, quella maledetta speranza che forse un giorno ci salverà. Apriamo gli occhi e cominciamo a comprendere che non sono cravatte quelle che ci han messo al collo!
Se questo è considerato un messaggio subliminale allora sì, nei miei libri son presenti tali messaggi. Spero che sia stato discretamente bravo a celarli in modo da farli comunque scovare agli occhi dei lettori più attenti.

10 Progetti futuri?

Ne approfitto per dire che dallo scorso Settembre collaboro (e spero quindi di continuare a farlo anche in futuro) con una rivista sportiva on-line (insideroma.com) che si occupa della A.S. Roma ed invito i romanisti che leggeranno l'intervista a seguirmi (so che con questa affermazioni mi son giocato tutti i lettori-tifosi di altre squadre, ma viva la sincerità)!
Conto poi di pubblicare a breve (probabilmente auto-pubblicare come ho sempre fatto) il mio ultimo lavoro dal titolo... be', il titolo resta ancora segreto!
Spero di continuare a scrivere e ad emozionarmi nel farlo (è questa la mia prerogativa, altrimenti non avrei inserito tutti e quattro i miei libri nella versione digitale gratuita). Mi auguro di riuscire a comunicare qualcosa che sappia quantomeno strappare un sorriso che duri nel tempo.
Spero ancora, e concludo, di continuare gli incontri notturni con tutti i personaggi che affollano la mia mente e, ovviamente, con lo psichiatra che mi ha in cura...

Non avevo dubbi  sulla tua bellezza e ricchezza d'animo
Le risposte alle mie domande  mettono in luce la semplicità e la veridicità del tuo essere.
Grazie di cuore per aver accettato di impreziosire il mio piccolo salottino: angolo dedicato all'amore smisurato che ho per i libri, e a coloro che con la loro creatività ci permettono di viaggiare e solcare  luoghi lontani.


Recensione di "Le ali del male"


Quella che per gli altri è una normalissima giornata di novembre per Marco è un giorno speciale.
Spronato  da un fulmineo coraggio, con un ridicolo cappellino di lana in mano, si dirige verso la cassa del negozio, in cui si trova, per realizzare il suo sogno.
Un sogno che di nome fa Arianna: la commessa.
Paga e,  insieme al contante,  consegna un bigliettino alla brunetta, che ultimamente popola ogni suo pensiero.
Passano pochi giorni è un, breve e conciso, messaggio compare sul display del suo telefonino, alimentando la speranza: lei  vuole conoscerlo.
Si incontrano, e le ore sembrano volare via veloci; la  notte sembra non bastare.


“ Restammo così per lungo tempo, senza parlare. A volte le parole sono di troppo, bastano i respiri a riempire l'atmosfera. Bastò il suo abbraccio per renderla magica...

Magari che il tempo s'addormentasse lasciandosi cullare dalla notte, così da evitare per qualche istante di correre verso il giorno.”

All'indimenticabile serata al pub ne seguono altre ed altre ancora: nasce l'amore.
Insieme stanno bene, ed Arianna decide di aprirsi a Marco raccontando tutto di sé. Con un lungo e concitato monologo fa luce sulla sua vita: sul passato che vela i suoi meravigliosi occhi azzurri di tristezza, e sul presente dove la figura del ministro Pietro è per lei vitale .
Uno strano presente,  che coglie Marco di sorpresa. Stupore  ed incredulità viaggiano di pari passo nella sua mente,  e  quando Arianna inaspettatamente lo allontana, paura e sconforto lo invadono.
L'ignoto rende Marco insicuro, ma l'amore ha la meglio; è deciso a scoprire  la verità.
Oscure e assurde rivelazioni rischiano di uccidere sentimenti appena germogliati. Deciso, più che mai, a fare luce sull'inganno e sulle ingannevoli figure che attorniano la sua Arianna, si  avventura in luoghi sconosciuti, rischiosi.
Marco non immagina minimamente a  cosa andrà in contro.

“La vita è beffarda decide tutto lei  “così' da un momento all'altro, ti ritrovi a raccogliere da terra i cocci di un vaso su cui era nato il fiore più bello”.



Noi  lettori pensiamo di scegliere il libro da leggere, ma  spesso accade il contrario.

“Le ali del male” ha scelto me; ha attirato la mia attenzione con la sua bellissima copertina per poi rapire la mia mente alle  prime righe:

 “Credo che un cuore smetta di battere in vita,
    per iniziare a farlo nell'eternità”
  
Diego Fois, ha raccontato di un amore, fresco e delicato, privo di  inutili ornamenti, fatto di sguardi, di silenzi ed abbracci.
Attraverso i protagonisti avvertiamo il calore del bene e la freddezza del male, quest'ultimo celato dietro accattivanti maschere.
Le  poesie lungo il percorso   impreziosiscono il libro e arrivano al cuore.
Il finale lascia senza parole e  rende immortale la purezza dei veri sentimenti.

IL SALUTO DI DIEGO  AI LETTORI



Sono felicissima di aver ospitato nel mio salottino Diego, bravissimo scrittore e dolcissimo uomo, e auspico che  la sua voglia di raccontare l'amore non abbia mai fine “ finché avrà battiti ed inchiostro”.

A presto.


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